Tra clavicembalo e pianoforte

Il pianoforte ha sostituito nel corso degli anni il clavicembalo ma i due strumenti hanno convissuto per molto tempo. Inventore del pianoforte è Bartolomeo Cristofori che, già a fine Seicento, iniziò i primi esperimenti per la costruzione del nuovo strumento. L’obiettivo fondamentale di Cristofori era realizzare uno strumento che riuscisse ad unire i vantaggi pratici e meccanici degli strumenti a tastiera all’espressività della voce già presente negli strumenti ad arco.
Figura centrale nell’evoluzione tra clavicembalo e pianoforte è poi
Gottfried Silbermann che ha trasmesso ai costruttori successivi le idee cruciali di Cristofori, inoltre inventa l’uso del pedale.
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Sono ben pochi i compositori che, tra Settecento e Ottocento, possiamo etichettare come “cembalisti” o “pianisti”.
Silbermann chiese a Johann Sebastian Bach di provare questo strumento, il compositore fu uno dei primi a provare lo strumento e lo conosceva molto bene ma non per questo è chiaramente etichettabile come pianista. Franz Joseph Haydn, noto come uno dei padri della sonata per pianoforte, diversamente da Bach non conosceva molto bene il pianoforte e non ne ebbe uno di sua proprietà fin quasi alla fine del Settecento, continuò a scrivere e suonare il clavicembalo. È facile accorgersi di quando Haydn inizia a prendere confidenza con le caratteristiche del pianoforte, poiché da un certo periodo in avanti iniziano a comparire i segni di dinamica sulle partiture che prima erano assenti.

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